È una calda notte di mezz’estate, il mare sostiene una leggera fiammella, agile e frettolosa che velocemente scivola sulle spume dei flutti. Sembra essere impaziente di raggiungere la terra ferma, ancora purtroppo, troppo distante. Il mare scorre veloce e lentamente si inizia a scorgere la costa, arricchita da boschi di pini, di ulivi e oleandri. La fitta vegetazione mediterranea che lambisce la spiaggia inizia ad essere illuminata anch’essa da una luce simile, veloce e smaniosa. Ogni pianta, ogni piccolo animale della notte viene prima illuminato, poi superato ed infine lasciato nuovamente all’oscurità.

Avvertito il cambiamento di colori, la piccola fiammella marina accelera senza fiato, oltre le onde, oltre gli scogli e i venti, superando ogni ostacolo, senza paura. La spiaggia è ormai vicina. Infine, la vede. Dopo così tanto tempo passati lontani, dopo così tanto tempo in cui ogni attimo era eterno e insostenibile.

Il bosco e il mare tornano nuovamente nell’oscurità. La spiaggia diventa invece il palcoscenico di un’esplosione di colori, di una danza appassionata di due piccole fiammelle, un tempo costrette alla lontananza oggi riunite in un fuoco ardente, indissolubile, profondo e caldo come il cuore della terra.
Si riabbracciano oggi, per una sola notte all’anno, fino al sorgere del sole, quando prima erano giovani pastorelli, un tempo amanti felici e promessi sposi, ora sono due anime, due scintille che non vedono l’ora di stare insieme.

La leggenda vuole che il giovane, strappato via dalla guerra venisse ucciso a tradimento in battaglia. La notizia gettò nella disperazione più profonda la povera ragazza che dopo aver corso sulle balze delle montagne, sopra il mare, dove tante volte aveva passeggiato con il suo promesso sposo, iniziò a piangere. Ogni lacrima diventò così un fiore mai visto prima, un fiore bellissimo e profumato.

Dal calare delle luci fino al primo raggio dell’aurora, nella frazione di tempo in cui solo la complicità silenziosa della notte diventa la testimone degli incontri più profondi. Questo è l’attimo in cui Giunchiglia lascia liberi tutti i sentimenti, l’attimo in cui tutto può diventare possibile.

Le linee di Giunchiglia restituiscono una Clutch senza tempo, ricercata e immutabile, classica ed elegante, nata dal frutto indissolubile di due anime gemelle.

Ai suoi piedi, due piccoli triangoli, due fiammelle speculari tra loro, riflesse l’uno nell’altra, perennemente rivolte verso lo stesso obiettivo, risultato maestoso delle più eclatanti forze terrestri, prodotto del miracolo della pressione spinta direttamente dalle viscere delle profondità, il marmo.